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Read Vicomte De Bragelonne (1998)

Vicomte de Bragelonne (1998)

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3.92 of 5 Votes: 3
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ISBN
0192834630 (ISBN13: 9780192834638)
Language
English
Publisher
oxford university press, usa

Vicomte De Bragelonne (1998) - Plot & Excerpts

Il lungo addio Terzo ed ultimo romanzo delle avventure incominciate coi tre moschettieri, proseguite vent'anni dopo e terminate dopo altri quindici anni. Ovviamente, ragazzi diventati uomini ben oltre la mezz'et�, e in tempi metallici dove un anno ne pesava per tre odierni, dovranno usare sempre meno la spada per affilare invece lingua e sinapsi. Poco pubblicizzato, vende forse un sesto del primo e met� del secondo, chiaro caso o di saga che va assai perdendosi in idee scarse, deboli e riciclate oppure dir� in seguito. Complessissimo, strutturato con la tecnica della tempesta perfetta, compenetrando e susseguendo pi� romanzi, la restaurazione del trono inglese dopo l'avventura puritana, l'avvento di un inaspettato Re Sole, ben deciso a interrompere la catena di reucci subornati dal grande Richelieu (grande: per chi non lo sapesse, l'ala Richelieu del Louvre non si chiama cos� per le medesime ragioni per cui si chiama un Corso Garibaldi: l'arte contenuta in un terzo abbondante del museo era la sua collezione.) poi dal mezzano Mazzarino, l'ascesa e caduta del magnifico Fouquet, arraffatore d'imposte ma gaudente mecenate contrastato dallo statista Colbert, che tanta pi� parte ha nei libri di storia, tanto pi� efficiente triste bastardo era (e arraffatore parimenti, solo che finanzi� Stato e guerre invece di feste e palazzi), e in tutto questo la breve vita felice di Raul, visconte di Bragelonne, figlio di Athos, conte di La F�re, che commette il terribile peccato di rimanere adolescenzialmente innamorato di una ragazzina che - per volont� e vicende - diventa un capriccio di Re. Basteranno le capacit� di D'Artagnan, ora diventato capitano dei Moschettieri (sorta di pretoriani del Re) di Porthos ora barone du Vallon de Bracieux de Pierrefonds, e di Aramis Signore d'Herblay, poi vescovo di Vannes infine addirittura comandante generale dei Gesuiti, a proteggerlo? Per buona misura e complicare ulteriormente un intreccio complesso, si inserisce la vicenda della Maschera di Ferro. Bella, appassionante ed utile. L'utilit� consistente nel permettervi di sapere senza dubbio che chi ribattesse "ho gi� visto il film" � un cretino e non vale la pena rieducarlo. Non temete che le 1300 pagine per saperlo non sono una minaccia ma una prova che la vera causa della relativa rarit� � che dialoghisti sceneggiatori romanzieri ed altri letterati se lo tengono nascosto per saccheggiarne i dialoghi di livello assoluto (vedasi la perorazione della Regina Madre col duca di Buckingham o le varie schermaglie amorose dei personaggi, soprattutto la fenomenale meravigliosa Montalais) per non dimenticare i personaggi minori solo nella vicenda ma curati come i maggiori, insomma, un capolavoro. Vi accorgerete di rileggere i dialoghi tre volte per trovare il trucco, il dettaglio nascosto, la battuta tirata via, no. Resistono con plausibilit� assoluta fin anche ad un esame avvocatesco. Se lui risponde cos�, lei ribatter� com'� scritto. Utile pure per l'adolescente (maschio) che volesse farsi un corso avanzato delle principali classi di animi femminili d'alta gamma. (inutile per le donne, queste cose le sanno gi� benissimo) Certo se il poveretto � abituato a emettere fonemi inarticolati o sigle tvtb kfss bfngl eccetera, meglio faccia un gradino alla volta, comunque se si impara a discorrere con una donna, con fatica si arriva a questo livello. Essenziale poi per identificare uno degli iceberg pi� letali che carriera d'amoroso possa incontrare, quella che ti fotte dandoti ad intendere pure che ha ragione lei. Plusieurs d'examples ici! Addio d'Artagnan, addio Barone du Vallon de Bracieux, addio Signore d'Herblay, addio soprattutto Conte di La F�re. Tremi il padre al quale lo si paragona, ma pure il figlio se comparato a Raul. Addio. O forse vogliate riservarmi l'amabile cortesia d'attendermi o Signori, che arrivo. Colonna sonora: Pink Floyd: Meddle, Erykah Badu: New Amerykah I e II, Miroslav Vitous/Jan Garbarek: Atmos, Universal Syncopations La mia edizione � speciale, le ultime cento pagine sono plastificate per non rovinarle.

Se da una parte il mio cuore vorrebbe dare le cinque stelline piene a questo romanzo (perché un'opera che è riuscita a far piangere una persona che non si commuove facilmente e non ha mai - e sottolineo, mai - pianto per un libro merita il massimo a prescindere), dall'altra la mia coscienza e l'oggettività mi impongono altre scelte.Dumas, in fondo, è uno scrittore di romanzi d'appendice, che sa benissimo che il guadagno viene da quante righe scrive e da quanti capitoli la sua mente riesce a partorire; sa perfettamente che deve accontentare i gusti di più persone possibili ed è conscio che ci sono tecniche narrative a cui un certo tipo di autore deve sottostare. Per esempio, sa che il lettore non può ricordare tutti i passaggi che hanno portato l'azione a svolgersi in un determinato modo, quindi è costretto a ricordare più volte le stesse cose, possibilmente allungando il brodo, per i motivi suddetti.Se queste caratteristiche le abbiamo viste pian piano svilupparsi nei primi due libri, in questo volume, esse raggiungono il massimo sviluppo, dispiegando la storia in quasi 300 capitoli. Per conciliare i gusti di tutti, inoltre, l'autore ha abbandonato le imprese eroiche e le battaglie, relegandole a pochi, ma bellissimi capitoli, e dedicandosi per lo più agli intrighi politici e agli amori (per lo più poco casti) della corte, che occupano invece buona parte del romanzo. Ne viene fuori un quadro interessante della società e della politica dell'epoca, ma che può risultare un po' noioso per chi predilige l'azione alle smancerie delle dame di corte (e la sottoscritta ne è un esempio). La narrazione è comunque fluida, i personaggi sono delineati splendidamente e l'autore non si dimentica mai di tener viva l'attenzione sui complotti che poi sfoceranno nella parte migliore del romanzo, quella dedicata alla maschera di ferro e alle sue conseguenze. Si arriva quindi al finale: cento pagine o poco più in cui, dopo oltre tremila pagine totali di avventure e quasi quarant'anni di servizio, i nostri quattro amici ci lasciano in un finale bello, bellissimo, delicato ma forte, struggente e fiero, che merita, da solo, la lettura di scene d'amore quasi da diabete e descrizioni di feste meravigliose, ma comunque noiose per un lettore moderno. E Bragelonne?, mi chiederà qualcuno. Probabilmente l'idea di dedicare il titolo di questo romanzo al figlio di Athos lascia molto perplessi, visto che poi il visconte non appare che raramente; eppure, io sono del parere che sia stata la scelta più giusta: non solo il povero Raul è, alla fine, il protagonista morale del romanzo (visto che molto di quel che accade lo vede indirettamente protagonista), ma soprattutto per le conseguenze che le sue azioni e quelle di coloro che gli stanno intorno hanno. Del resto, a parte "Dieci anni più tardi", che è la seconda parte del titolo, di cui molti si dimenticano, un altro titolo, per quest'opera immane, io non riuscirei a trovarlo.

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Che delusione. Dumas è forse il mio autore preferito e finora non avevo mai dato a un suo libro meno di quattro stelline. Mai mi sarei immaginata che ne avrei date solo tre a Il Visconte di Bragelonne, un libro teoricamente dedicato a D'Artagnan. Il problema alla fine è stato proprio questo: Il Visconte di Bragelonne non si può definire un libro dedicato a lui. Le avventure rocambolesche e i duelli spariti, eliminati per lasciare più spazio a insipidi intrighi di corte. Almeno D'Artagnan fosse stato il protagonista...invece mi sono trovata lui e gli altri in secondo piano, sacrificati per fare spazio alle vicende di una bambina confusa e ipocrita a corte (Luisa) e ai piani scialbi di Aramis che ho trovato cambiato in maniera un filo drastica. Nemmeno Raul è stato tanto presente quando mi sarei aspettata di vederlo protagonista.L'unico episodio che rievoca un po' gli altri libri è quello della maschera di ferro e per me rimane la parte migliore del libro. La fine è piuttosto amara e di fatto per me D'Artagnan sarà sempre immortale.Se avessi avuto aspettative diverse forse mi sarebbe piaciuto.
—Giovanna

The edition I read ended the series of D'Artagnan romances. Other versions may not include the last third of this version which includes the edition titled "The Man in The Iron Mask". This being the last in the series, I knew I would go through withdrawals when I finished. I've been reading the series, starting with "The Three Musketeers" since the beginning of this year. It's as if I've been living with D'Artagnan, Athos, Porthos and Aramis. Withdrawal was not near what I experienced when finished; it was more like depression. I understand Alexandre Dumas wrote most of the D'Artagnan romances in serial form over a period of years. Editors have done a good job translating and combining them into full books. Depending on which editions you get, there are from 4 to 6 books in the series. And Dumas is not one to write short books. His stories are intricate and descriptive. The reader needs to be comfortable with long descriptions, conversations and action. If you love Russian novels, you will love Dumas. The time it takes to read Dumas is offset by the rich tapestries he weaves through his prose. It's a full seven-course dinner and well worth the price of admission.The best thing about the eBook versions of these books are that they can be found for free and many are illustrated. I began reading Dumas with "The Count of Monte Cristo". That book immediately went into my top ten all time favorite list, easily moving others down the line. The D'Artagnan Romances are as good as The Count and introduce you to the four Musketeers when they are young in the early 1600's. And if you read them all, you will live through old-age with them. I can't recommend these books highly enough, especially to those readers who appreciate old-world writing.
—Alessa Adamo

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—Homthree Dev

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